Paavali Jumppanen: Piano Recital - Vol.2

DIRECT-TO-DISC

«Per la mia seconda registrazione D2D volevo suonare opere scritte in tre epoche diverse, la prima delle quali avrebbe dovuto essere incentrata sull’epoca d’oro del vinile. Questa tecnica di registrazione riesce a esprimere alla perfezione l’immediatezza delle esecuzioni dal vivo, che a mio modo di vedere costituisce l’aspetto più importante comunicato dalle opere di Pierre Boulez, di Fryderyk Chopin e del mio compatriota Jaakko Kuusisto. Le opere in programma sono volutamente molto diverse l’una dalle altre e rappresentano tre colonne della massima importanza del mio repertorio. Nessun pianista al mondo può permettersi di eseguire le opere di Chopin senza la necessaria preparazione (solo pochi potrebbero essere disposti a compiere un simile azzardo). Jaakko Kuusisto è uno dei moltissimi compositori della mia generazione di cui ho eseguito opere in prima mondiale. Come interprete, ho sempre sentito una forte responsabilità per favorire la diffusione delle opere dei compositori contemporanei, una responsabilità che spesso si è tramutata in una grande fonte di ispirazione. Dopo aver inciso dieci anni fa le sonate di Boulez con tecnologia digitale, è stato fantastico registrare di nuovo la sua Terza Sonata. Va anche detto che ho avuto la possibilità di eseguire molte volte quest’opera nelle sale da concerto ed è stato davvero speciale registrarla nel 2015, anno in cui il compositore francese ha celebrato il suo novantesimo compleanno. Più in particolare, mi sono posto l’obiettivo di cercare di esprimere un senso rinnovato di attualità in questa sonata, universalmente conosciuta per le sue difficoltà interpretative. Inoltre, le tre opere di questo disco possono contribuire a mettere in discussione la nostra concezione di modernità in ambito musicale. Gli stili di questi tre compositori sono senza dubbio molto originali, ma la questione di come si collochino nel solco del processo musicale richiede ragionamenti molto più sottili. Boulez è stato senza dubbio uno dei principali alfieri delle avanguardie musicali, mentre le posizioni di Chopin e di Kuusisto devono essere considerate con maggiore attenzione. In ogni caso, l’ascolto – e l’esecuzione – di tre composizioni molto diverse tra loro finisce per rendere ben presto irrilevante la ricerca di una precisa definizione del concetto di progresso musicale. Tutte e tre le opere sono infatti pervase da idee sonore che alla fine colgono sempre l’attimo. Questa idea ha dato poi il titolo al disco» (Paavali Jumppanen).