BRUNO WALTER: Sinfonia in re minore

La storia della musica annovera numerosi artisti che raggiunsero livelli talmente elevati in un determinato campo da far quasi dimenticare gli altri loro talenti, per quanto ragguardevoli fossero. Questa sorte è toccata a Bruno Walter, il cui straordinario carisma direttoriale ha condannato la sua interessante produzione cameristica e sinfonica a un oblio del tutto ingiustificato. In realtà, in passato la situazione era profondamente diversa: per fare un solo esempio, in un lungo articolo del 1910 dedicato ai compositori viennesi più promettenti di quegli anni, il celebre critico Richard Specht mise Walter al primo posto di una lista che tra gli altri comprendeva anche Schönberg, Zemlinsky e Schreker. Nei confronti delle sue opere Walter adottò sempre un atteggiamento molto critico e, dopo aver diretto la prima esecuzione della Nona Sinfonia di Mahler, pose definitivamente fine alla sua carriera di compositore, nella certezza che sarebbe mai riuscito a raggiungere simili vette. Nonostante tutto, la sua Sinfonia in re maggiore del 1907 è un vero capolavoro che non si limita a rifarsi allo stile dei compositori di fine Ottocento e, pur presentando qualche analogia con le sinfonie di Mahler, non si colloca nel solco degli innumerevoli imitatori del grande compositore boemo. Al contrario, questopera vigorosa e molto originale sembra prefigurare lormai imminente Espressionismo, come si può notare nellispirata edizione diretta con polso e molto buon gusto da Leon Botstein.