WILLIE NELSON: Yesterday's Wine

All’inizio degli anni Settanta Willie Nelson attraversò un periodo particolarmente triste della sua vita. Gli idilli country erano ormai un lontano ricordo, sua moglie lo aveva abbandonato, il suo ranch era stato distrutto da un terribile incendio e le sue canzoni più famose languivano nelle posizioni più anonime delle hit-parade. Questi fatti spinsero Willie Nelson a ritirarsi dal mondo. Poco dopo, però, il grande cantante americano trovò la forza di scrivere alcune canzoni nuove e di metterle accanto ad alcuni dei brani più famosi dei suoi anni d’oro dando vita a questo concept album. Yesterday’s Wine descrive la parabola esistenziale di un uomo dalla culla alla tomba. Nei brani in programma Nelson si interroga sul senso e sul significato della vita umana senza fare ricorso alle sonorità travolgenti e vigorose dei suoi anni di gloria. L’immagine di “uomo imperfetto” che tratteggia – che è in gran parte una acuta riflessione su se stesso – mantiene in tutti i brani toni sereni e meditativi. Inoltre, la musica di Nelson rivela una scrittura non meno complessa dei temi che affronta. Appena l’ascoltatore inizia a sentirsi a proprio agio con la scansione regolare degli accordi della chitarra e i morbidi accenti della steel guitar nel sereno fluire del sound del Tennessee, l’atmosfera idilliaca viene bruscamente spezzata da inopinate irregolarità metriche, dalla ruvidità della voce di Nelson o da imprevedibili variazioni armoniche. Questo disco traduce in musica una profonda crisi esistenziale, uno psicogramma e una sincera fede in Dio, tre elementi che si fondono in maniera inscindibile tra loro. In ogni caso, in questo disco troveranno piena soddisfazione anche gli appassionati alla ricerca dei ritmi e del sound del grande country.

Willie Nelson, voce e chitarra

Hargus “Pig” Robbins, organo e pianoforte

Dave Kirby, chitarra

Weldon Myrick, chitarra

Bobby Thompson, banjo

Charlie McCoy, armonica

Buddy Spicher, voce

Roy M. “Junior” Husky, basso

William Paul Ackerman, batteria