Brown - Almeida: Moonlight Serenade

Un grande disco che, sfruttando al meglio la tecnica di registrazione, offre allaudiofilo la possibilità ricostruire nella propria sala dascolto unatmosfera ed una performance artistica di rara bellezza. Loriginalità e raffinatezza degli arrangiamenti e la straordinaria sensazione di presenza, sono i due elementi che si manifestano subito dalle prime note. A lungo rimasto non più disponibile e ristampato ora grazie alla Clearaudio, questo disco nasce dalla felice intuizione dei due manager della etichetta Tedesca Jeton. Ospiti del bassista Ray Brown durante una leggendaria esecuzione nel Novembre 1980 al Ronnie Scotts Jazz Club di Soho NY, decidono di ricostruire la magia di quella serata nei loro studi di registrazione a Stoccarda nel Febbraio dellanno successivo. La tecnica di registrazione direct-cut scelta, obbliga gli esecutori a suonare una intera facciata del Lp in ununica sessione e questo rende ancor più impegnativa ed emozionante lesibizione. Pur priva delle consuete sonorità delle incisioni Live, la registrazione ci coinvolge subito per la concretezza degli strumenti e per laria che li circonda; il profondo silenzio dello studio ci induce ad un ascolto più concentrato e percepiamo così ogni piccola sfumatura timbrica, sia essa generata dalla vibrazione delle corde che dallappassionato scorrere delle dita su di esse, che dal respiro degli esecutori. Il primo brano della facciata 1 è letteralmente un ponte tra secoli di musica e tra due continenti: dalla vecchia Europa la Sonata al chiaro di Luna di Beethoven attraversa loceano e viene arrangiata dal grande pianista Americano Thelonius Monk che la trasforma nella sua Round About Midnight; in questa esecuzione la chitarra classica dellartista Brasiliano Laurindo Almeida ci restituisce la raffinata dolcezza delle note del grande compositore Tedesco mentre il contrabbasso di Ray Brown si insinua con la energica malinconia dellarrangiamento di Monk. Il risultato è uno straordinario amalgama di emozioni. I brani successivi non sono da meno e sono tutti abbastanza famosi; troviamo fra gli altri Malagueňa come primo sulla facciata 2 e My Man is Gone di Gershwin al termine della stessa. Nessun audiofilo si può privare di un disco così; è un riferimento assoluto non solo dal punto di vista artistico ma anche dal punto di vista della stereofonia.