AA.VV.: O tu cara scienca mie musica
Esecutore: Ensemble Tetraktys
Autore: Aa.vv.
Numero dischi: 1
Barcode: 8711801019161
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L’unicità del Codex Squarcialupi non risiede solo nel meraviglioso stile con cui è stato vergato dagli antichi amanuensi, dalle sue incomparabili miniature e dall’abbondante uso delle dorature. Il Codex Squarcialupi possiede infatti una serie di peculiarità che non si possono riscontrare in nessun altro manoscritto musicale del XIV e del XV secolo e getta una luce del tutto nuova sulla cultura musicale fiorentina di questo periodo. Con ogni probabilità, questo codice fu realizzato tra il 1410 e il 1415 nel Monastero di Santa Maria degli Angeli, un convento che era stato fondato all’inizio del XIV secolo e per il quale Filippo Brunelleschi aveva iniziato a costruire una nuova chiesa più o meno nello stesso periodo in cui vide la luce il Codex Squarcialupi. Questo manoscritto contiene una serie di opere sacre di quattordici compositori che lavorarono a Firenze per periodi più o meno lunghi. Le opere sono presentate per autore e secondo un rigoroso ordine cronologico, con il più vecchio, Giovanni da Cascia, al primo posto e il più giovane, Andrea de Florentia, alla fine. La maggior parte dei brani contenuti in questo disco viene presentata in prima registrazione mondiale.
Tracklist
Giovanni da Cascia (fl. metà del XIV secolo)O tu cara sciença mie musica (Madrigale a 2)
Gherardellus de Florentia (ca 1320/25-1362/63?)
Una colomba (Madrigale a 2)
Laurentius de Florentia (?-1372/73)
Dolgomi a voi maestri (Madrigale a 3)
Icredo chi dormia (Madrigale a 2)
Vincenzo da Rimini (fl. metà del XIV secolo)
In forma quasi (Caccia)
Nicolaus de Perugia (fl. seconda metà del XIV secolo)
O sommo specchio (Madrigale a 3)
Bartolino da Padova (fl. ca 1365 e ca 1405)
Non correr troppo (Ballata a 3)
Ricorditi di me (Ballata a 3)
Imperiale sedendo (Madrigale a 3)
La doulse çere (Madrigale a 2)
Andreas de Florentia (ca 1350-1415)
Pianto non partirà (Ballata a 3)
Sotto candido vel (Ballata a 3)
Donna, benchi mi parta (Ballata a 3)
Presunzion da ignorança (Ballata a 3)
Perché veder non posso (Ballata a 3)
E più begli occhi (Ballata a 3)
Dè, che farò, signore? (Ballata a 3)
Non più doglie ebbe Dido (Ballata a 3)